Aggiornamento sulle violazioni dei diritti umani nel mondo 2021-2022

01/02/2022 - 03/03/2022

01/02/2022 L’udienza di Patrick Zaki rinviata al 6 aprile

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“La notizia del rinvio non è affatto piacevole. Apprendiamo questa decisione con grande rammarico perché speravamo tutti, Patrick in primis, che oggi avrebbe riacquistato la sua libertà. Purtroppo non è stato così”, ha dichiarato Riccardo Noury, il portavoce di Amnesty International Italia.

“Non ci sono dettagli particolari sul motivo di questo ennesimo rinvio, se non, immagino, l’intento di prolungare ancora una volta questo limbo giudiziario che dura da febbraio 2020. Continueremo a stare accanto a Patrick, augurandoci che il tempo che lo separa dal 6 aprile sia un tempo tranquillo, sereno e di studio. Speriamo che l’udienza del 6 aprile possa porre fine a questa vicenda in modo definitivo, perché allora saranno 24 mesi dall’arresto di Patrick e dalla fine di una vita normale che voleva avere a Bologna”, ha concluso.

Il popolo palestinese sta vivendo un’Apartheid

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Dal maggio 2021 le famiglie palestinesi sono prese sistematicamente di mira dalle autorità israeliane: attraverso leggi, politiche e pratiche volte a mantenere un sistema di controllo, il popolo palestinese è stato frammentato geograficamente e politicamente, impoverito, posto in costante stato di insicurezza.

Attraverso la demolizione di numerose abitazioni, si tenta di allontanare i palestinesi dalle loro proprietà: c’è chi ha dovuto ricostruire la propria casa due o tre volte. L'ottenimento di uno status in Israele o a Gerusalemme est è contrastato dalle istituzioni, anche in seguito al matrimonio; è così che esistono famiglie il cui processo unificatorio dura 18 anni.

Le risorse fondamentali del Paese non sono gestite equamente; i palestinesi sperimentano limitazioni discriminatorie nell’accesso e nell’uso di terreni agricoli, acqua, gas e petrolio, nell’erogazione di servizi sanitari e di istruzione.

Olimpiadi invernali in Cina: cosa ne pensa Amnesty

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L’organizzazione dei Giochi olimpici (conclusi da alcuni giorni) e paralimpici invernali di Pechino 2022 nasconde secondo Amnesty un obiettivo governativo: migliorare l’immagine globale della Cina, distogliendo l’attenzione dalle sue politiche tristemente stranote in materia di diritti umani. 

Russia: omotransfobia e non solo

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Il 22 febbraio un tribunale distrettuale della Cecenia ha condannato due fratelli di 19 e 21 anni (Ismail Isaev e Salekh Magamadov). Il primo è omosessuale mentre il secondo in fase di transizione di genere, entrambi sono accusati falsamente di “assistenza a un gruppo armato illegale”.

Ciò si pone in chiara correlazione con un passato di attivismo, rivolto prevalentemente ai giovani e critico nei confronti delle autorità cecene, costellato di episodi di tortura e rapimento.

Le condizioni dei migranti tra Australia e Nuova Zelanda

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Fonti governative confermano che un’importante offerta fatta dalla Nuova Zelanda all’Australia è in fase di approvazione: riguarda l’accoglienza di 150 rifugiati, provenienti dai centri di detenzione offshore australiani. Il governo australiano non ha retto alla pressione popolare, si tratta di un momento storico per il Paese.

Un rapporto Amnesty International denominato “Punizione, non protezione” ha accusato il governo australiano di aver abbandonato centinaia di rifugiati e richiedenti asilo sull’isola di Manus (Papua Nuova Guinea). 

Queste persone sono state successivamente trasferite in strutture ritenute inadeguate, dove subiscono violenze da parte della comunità locale: in molti hanno spiegato ad Amnesty di non uscire mai dai centri per paura di essere aggrediti o rapinati, in un clima di totale impunità.

I rifugiati restano inoltre soggetti a forti limitazioni alla loro libertà, in particolare di quella di movimento. La maggior parte di loro non può lasciare le strutture e sopravvive con una diaria minima che non basta a coprire i costi del cibo, delle medicine o altre spese.

Non hanno uno status ufficiale né documenti d’identità, trovare un impiego stabile e funzionale all’integrazione è impossibile.

Sono 83 in tutto coloro che hanno ottenuto il reinsediamento negli Usa. Quasi una vittoria alla lotteria, ma si tratta di un processo lento e arbitrario, non certo a disposizione di tutti.

Guerra in Ucraina: come in Russia lo si spiega ai bambini

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Anche i bambini russi non risultano esclusi dalla propaganda, che ha deciso di spiegare con un cartone animato il conflitto tra "due paesi amici da tanto tempo". I protagonisti? Due giovanissimi studenti e compagni di banco: Vanya (che rappresenta la Russia) e Kolya (riconducibile all’Ucraina). Vestono i colori della nazione che simboleggiano, sono amici da tempo ma uno dei due si allontana, cambia classe e compagnia. In meno di 3 minuti la propaganda di Mosca riesce con efficacia a imporre la propria visione, ma sarà difficile che il cartone animato possa circolare su piattaforme come YouTube.

Ecco il link: https://www.rainews.it/video/2022/03/guerra-in-ucraina-la-propaganda-russa-nelle-scuole-con-un-cartone-animato-8069aa04-afe0-4df9-8a1e-93a7c758658a.html


Aggiornamento sulle violazioni dei diritti umani nel mondo

10/01/2022-31/01/2022

Australia

Ha fatto scalpore il caso del più grande tennista al mondo, il serbo Novak Djokovic, che a causa della sua mancanza di vaccinazione anti-Covid è stato bloccato all’arrivo in Australia, dove era atteso per partecipare agli Australian Open. Il tennista serbo è stato quindi mandato al Park Hotel, a Melbourne, “albergo” dove alloggiano rifugiati politici e richiedenti asilo. Ed è proprio la sua vicenda ad aver attirato l’attenzione internazionale su questa struttura, un casermone grigio dove tra ottobre e novembre c'è stato un focolaio Covid, con oltre la metà degli ospiti positivi, e nei pasti capita di trovare dei vermi. Mehdi Ali, un ragazzo iraniano di 24 anni, richiedente asilo da mesi parcheggiato al Park Hotel e da nove anni in Australia, testimonia come “Quando scoppia un incendio ci portano tutti nell’atrio, ma non fuori dall’edificio”. Ishmael, un altro “ospite”, spiega che lui e gli altri richiedenti asilo sono trattenuti “in un posto senza aria fresca, senza luce solare”, senza potersi muovere, se non nelle stanze a loro adibite. 

Regno Unito

Il 24 gennaio i giudici dell’alta corte di Londra hanno stabilito che il fondatore di Wikileaks Julian Assange potrà fare ricorso alla corte suprema del Regno Unito contro la sua estradizione negli Stati Uniti, autorizzata il mese scorso. Assange, 50 anni, rischia una condanna fino a 175 anni di prigione per la pubblicazione di più di 700mila documenti riservati del governo statunitense.

Kazakistan

Le proteste scoppiate subito dopo l’aumento del prezzo del carburante sono state represse col sangue: il presidente Tokayev, dopo aver risposto in un primo momento con gas lacrimogeni e idranti, ha dato l'ordine di sparare sui manifestanti. Il conteggio dei morti è di circa 164 persone, tra cui 3 bambini. Oltre 6 mila invece gli arresti. 

Polonia-Bielorussia

Il governo polacco ha avviato il 25 gennaio la costruzione di una barriera al confine bielorusso per impedire l’ingresso nel Paese dei migranti senza documenti. La barriera metallica sarà alta cinque metri e mezzo e lunga 186 chilometri (su una frontiera comune di 418 chilometri)

Una bella notizia! Il 28 gennaio Patrick Zaki ha finalmente sostenuto in videocollegamento  l’ultimo esame, sui movimenti femminili nella storia moderna italiana, del suo primo quadrimestre al master, esame che avrebbe dovuto sostenere a Bologna nel febbraio 2020, quando invece fu arrestato al suo rientro in Egitto. Ciò non deve farci dimenticare che tra pochi giorni si svolgerà un’udienza fondamentale per lui, relativa a dei capi d’accusa basati su prove inconsistenti e per i quali ha già trascorso 22 duri mesi in carcere (vd. scheda P. Zacki del nostro Osservatorio)


Aggiornamento settimanale sulla violazione dei diritti umani nel mondo

Il caso Peng Shuai (Cina)

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Che fine ha fatto Peng Shuai? Si sta cercando di tenere alta l’attenzione su di lei grazie all’hashtag #WhereIsPengShuai, ma la sportiva pluripremiata risulta scomparsa dopo le pesanti accuse di violenza sessuale mosse all’ex vicepresidente cinese dal proprio account ufficiale Weibo (social equivalente a Twitter). In sua difesa si è mossa l’Associazione tennis femminile, pretendendo un’indagine trasparente e sospendendo tutti i tornei di tennis in Cina fintanto che Peng Shuai “pare essere sottoposta a pressioni per ritrattare la sua denuncia”. Secondo la Chinese Tennis Association la donna non starebbe subendo alcuna minaccia fisica, eppure nessuno è riuscito a mettersi in contatto con lei per saperlo.

La pena di morte nel mondo: segnali positivi

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“Una pandemia, che accompagna l’uomo fin dai tempi del codice di Hammurabi”: così Mario Marazziti, parte della Comunità di Sant’Egidio, descrive la pena di morte in un articolo del Corriere della sera, informandoci poi del fatto che le condanne sono fortemente diminuite negli ultimi 5 anni, passando da 1500 a 483 casi. 

Il numero di esecuzioni è ancora alto in Iran, Iraq e Arabia Saudita, mentre Paesi come Corea del Nord e Vietnam non forniscono alcun dato. In Cina non è più possibile per le corti locali applicare la pena capitale e pare che il solo apporto di questa misura abbia ridotto le morti del 30%, mentre il bilancio dell’ Egitto resta drammatico; le morti triplicano di anno in anno.

Tra Polonia e Bielorussia: morta di setticemia un donna curda incinta

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Una giovane fuggitiva curda di 38 anni, Avin Irfan Zahir, è morta il 3 dicembre perchè soccorsa in ritardo. Le autorità consentono l’ingresso all’area per la stagione della caccia al cinghiale mentre bloccano i team dell’Unhcr; solo l’Ong umanitaria polacca Fundacja Dialog ha potuto intervenire sulla giovane richiedente asilo, pur senza riuscire a salvarla da un’infezione partita dal feto. “Non ce l’ha fatta, le temperature toccavano i 27 gradi sotto lo zero” dicono i militanti umanitari.

Avviata la procedura di infrazione per Osman Kavala (Turchia)

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Il 2 dicembre il Consiglio d’Europa ha avviato la procedura d’infrazione contro la Turchia, che non ha scarcerato il difensore dei diritti umani Osman Kavala in prigione da quattro anni per motivi politici. Nato a Parigi nel 1957, è co-fondatore di una delle più grandi case editrici turche e presiede l’istituto Anadolu Kültür da lui fondato, punto di riferimento prezioso per comprendere la società civile turca. Si trova nella prigione di alta sicurezza di Silivri, con l'accusa di aver finanziato le proteste di Gezi Park, movimento pacifico represso dal governo, oltre che per il suo presunto coinvolgimento in un tentato colpo di stato. L’udienza del 26 novembre lo ha poi visto imputato di “tentato rovesciamento dell’ordine costituzionale e del governo” e di “spionaggio militare e politico”.  

Paraguay: le voci ignorate della violenza sessuale

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Un rapporto di Amnesty International diffuso a dicembre ha rivelato come il sistema legislativo e giudiziario del Paraguay non affronti le cause di fondo della violenza sessuale. Nel 2019 ci sono state in media 12 denunce al giorno per abusi ai danni di bambine e ragazze: gli esperti ritengono che per ogni due denunce presentate ne manchino altre dieci. La maggior parte degli stupri si verifica in ambienti familiari e spesso ne scaturiscono gravidanze: ogni giorno due ragazze di età pari o inferiore a 14 anni diventano madri. Il Paraguay presenta inoltre una delle leggi più restrittive del continente in materia di aborto e molte ragazze sono costrette a vivere coi loro violentatori o in strutture inadeguate. Nel 2018 è stata approvata la legge 6202 con l’obiettivo di prevenire la violenza sessuale e fornire un vero supporto sociale, ma tale provvedimento è attualmente inapplicato. Diametralmente opposto l’impegno del Ministero dell’Istruzione nel contrastare l’insegnamento dell’ Educazione sessuale, considerata parte della cosiddetta “ideologia di genere”.



Aggiornamento bisettimanale sulle violazioni dei diritti umani nel mondo

01/11/2021 - 16/11/2021

Uganda 

Il 16 novembre si è registrato il terzo attacco terroristico in un mese, nel cuore di Kampala, probabilmente a opera di un gruppo affiliato all'Isis, che cavalcherebbe il malcontento verso  il Presidente (dittatore) ugandese formando celle terroristiche locali. 30 i morti per ora.

Cile

Il Senato cileno vota oggi la mozione di impeachment presentata dall'opposizione nei confronti del presidente Sebastian Pinera, accusato di un presunto conflitto di interessi sulla base dell'inchiesta giornalistica dei "Pandora Papers" (un enorme progetto d’inchiesta durato due anni e portato avanti da più di 600 giornalisti provenienti da testate di tutto il mondo. Sono stati raccolti più di 12 milioni di documenti che provano l’utilizzo, illecito o al limite della legalità, di società offshore da parte di milionari, miliardari e personaggi di spicco).

Birmania

Il 15 novembre il giornalista statunitense Danny Fenster è stato scarcerato a sorpresa pochi giorni dopo essere stato condannato a undici anni di prigione per “incitamento alla dissidenza, associazione illegale e violazione della legge sull’immigrazione”. Fenster, 37 anni, era in attesa di essere processato anche per “terrorismo e sedizione”, un capo d’imputazione che prevede pene fino all’ergastolo.

Polonia, Bielorussia e Russia

Il 9 novembre il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di essere il responsabile dell’ondata di migranti alla frontiera tra Polonia e Bielorussia. Circa quattromila persone, in maggioranza provenienti dal Medio Oriente, sono ammassate alla frontiera vicino alla cittadina polacca di Kuźnica. L’Europa ha fatto sapere che imporrà sanzioni alla Bielorussia per aver facilitato il flusso di migranti al confine con la Polonia, ma Lukashenko ha già promesso ritorsioni: un’ipotesi non troppo velata è quella di tagliare le forniture di gas dell’Unione Europea. Nel frattempo la situazione umanitaria al confine fra Bielorussia e Polonia è sempre più drammatica. Per sopravvivere i migranti dipendono quasi completamente dalla Croce Rossa bielorussa, che ha pochissimi mezzi per sfamarli e per costruire ripari dal freddo. Secondo una stima delle autorità bielorusse, al momento sono bloccate al confine circa duemila persone, fra cui anche 200 bambini.


Il 20 giugno 2021 è stata la Giornata Mondiale del Rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite. Mentre pensiamo e viviamo il mare, specialmente il nostro Mediterraneo, come luogo di vacanza e splendidi paesaggi, continuiamo a seguire le notizie di chi attraversando quel mare cerca di raggiungere l’Europa per cercare una vita migliore. Segnaliamo in particolare il Rapporto di Medici Senza Frontiere (MSF) ‘Hotspot in Grecia: la crisi costruita alle frontiere d’Europa’ del 10.6.21: in esso si riferisce di numerosi casi di tentato suicidio di bambini presenti nei centri per migranti delle isole greche di Chios, Lesbo e Samo


Aggiornamento bisettimanale sulla violazione dei diritti umani nel mondo

20/05/2021 - 04/06/2021

  • Patrik Zaki. Scrive dal carcere una lettera a Liliana Segre per ringraziarla dell’impegno e del sostegno dimostrato in Parlamento durante il voto per chiedere il riconoscimento della cittadinanza, promettendo però di consegnarla di persona, sperando che gli venga concessa quanto prima la libertà di tornare in Italia (purtroppo nella giornata di ieri, mercoledì 2 giugno, si è saputo che è stata rinnovata per l'ennesima volta la detenzione "preventiva".) 

Ad ogni modo perfino Adriano Celentano si è espresso sulla questione, rivolgendosi direttamente al premier Mario Draghi per sollecitare l’impegno del governo. «Caro Mario, è questa la sfida più importante della tua vita. Qualcuno mi sa dire per quale motivo dovremmo lasciar morire lo Studente Zaki pur di non pregiudicare i buoni affari tra Roma e il Cairo? No ragazzi. È meglio soffrire un po’ la fame ma poterci guardare negli occhi. Perché così nascono le idee per salvare il mondo. E io sono certo che anche il “Drago” è d’accordo».

  • Bielorussia. L’attivista e giornalista Raman Pratasevich, dopo il dirottamento dell’aereo su cui volava a cui è seguito l’atterraggio forzato a Minks da parte delle autorità bielorusse, è stato arrestato e ora rischia la tortura.
  • Amnesty International. Il 28 maggio 2021 si è festeggiato il sessantesimo anniversario dell’organizzazione internazionale che dal 1961 si impegna a favore dei diritti umani. Ricordiamo che Amnesty nacque in seguito all’appello dell’avvocato inglese Peter Benenson verso due studenti che vennero arrestati ingiustamente. 

In queste ultime settimane sono state diffuse foto shock di tre corpi abbandonati sulla spiaggia di Zuwara in Libia. Sono un neonato con il viso nella sabbia, un bambino con le braccia spalancate, una donna. L’Oim sembra ricondurli a uno dei due naufragi che sono avvenuti al largo di Lampedusa tra il 10 e il 20 maggio.


Aggiornamento bisettimanale sulla violazione dei diritti umani nel mondo

04/05/2021 - 19/05/2021

  • Colombia. Nata come una protesta contro una riforma fiscale, la situazione è poi degenerata. 24 manifestanti morti e 800 feriti: questo è il bilancio dall’inizio della protesta.
  • Rio de Janeiro. Il 6 maggio in un raid anti narcos sono state uccise 25 persone nella cosiddetta favela “più nera”. La polizia, probabilmente per vendicare un agente ucciso, ha sparato contro uomini disarmati senza dar loro neppure il tempo di arrendersi. 
  • Israele-Palestina. Lo scorso lunedì, in seguito alle tensioni per l’espulsione di famiglie palestinesi residenti nel quartiere di Sheikh Jarrah, Hamas ha lanciato missili contro Israele che ha poi reagito bombardando la striscia di Gaza. Il bilancio delle vittime al momento è di 197 morti a Gaza, tra cui 58 bambini, e 10 morti in Israele, tra cui un bambino. L’attuale situazione è il risultato delle tensioni dovute alla lunga occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele. A livello internazionale il Consiglio di sicurezza dell’Onu non riesce a trovare un accordo a causa delle divergenze tra gli Stati membri, mentre è stata presentata una denuncia alla Corte penale internazionale contro la distruzione dell’edificio che ospita i mezzi d’informazione palestinesi e internazionali a Gaza, dove ha perso la vita la giornalista palestinese Reema Sad, 30 anni e incinta di 4 mesi, insieme al marito e i due figli. 
  • Sabato 8 maggio diverse esplosioni a Kabul hanno colpito una scuola. Almeno 55 le vittime accertate, a cui si aggiungono 150 feriti. La maggior parte sono giovani ragazze tra gli 11 e i 15 anni perché nell’istituto colpito – nella zona di Dasht-i Barchi – si studia in tre turni, il secondo dei quali è dedicato alle studentesse. 

Con la morte di Luana D’Orazio (avvenuta il 13 maggio 2021), giovane donna di 22 anni e mamma di un bambino di 5, vittima di un orditoio in cui è rimasta impigliata e che poi l’ha risucchiata di spalle, si è riportata l’attenzione sulle morti bianche, che vedono 2 decessi al giorno dall’inizio del 2021, registrando un aumento dell’11, 4% rispetto all’anno scorso secondo l’Inail. Alla base ci sono problemi strutturali, a partire dai contratti e dalle mansioni che si è chiamati a svolgere, ma anche mancanza di controlli e sanzioni adeguate per evitare infortuni di questo tipo. Da tenere presente anche che la categoria più a rischio è proprio quella dei più giovani, che spesso mancano di competenze e conoscenze sufficienti, ma anche e soprattutto non sono pienamente consapevoli dei loro diritti e degli obblighi dei datori di lavoro.


Aggiornamento settimanale sulla violazione dei diritti umani nel mondo

26/04/2021 - 03/05/2021

  • L’iranobritannica Nazanin Zaghari-Ratcliffe, 42 anni, è stata condannata a un altro anno di carcere dopo aver già scontato una precedente condanna della durata di cinque anni in seguito a una presunta cospirazione contro il governo iraniano. Secondo il marito si tratta di una tattica di negoziazione riguardo agli accordi sul nucleare su cui stanno dibattendo a Vienna Stati Uniti e Iran. 
  • Chloé Zhao, nata a Pechino nel 1982, è la prima asiatica a vincere un Oscar come miglior regista, e seconda donna in assoluto, ma la Cina ne censura la vittoria. Il motivo del silenzio dei media cinesi sul trionfo della loro connazionale è probabilmente dovuto alle dichiarazioni critiche nei confronti della Cina, risalenti a otto anni fa.
  • Il leader dell’opposizione a Putin Alexey Navalny sembra uno scheletro in collegamento video dal carcere dov’è detenuto per il processo in cui è accusato di diffamazione contro un veterano. Navalny aveva iniziato uno sciopero della fame il 31 marzo per richiedere cure mediche, ora terminato. Pare sia dimagrito di una ventina di chili.  
  • Mercoledì 28 aprile appare su You Tube un documentario su Giulio Regeni. Sebbene sia stato presentato con lo scopo di indagare sulla vicenda, è volto in realtà a diffamare la figura del ricercatore ucciso e a scagionare l’Egitto da ogni responsabilità circa la sua morte. La comparsa del filmato è arrivata proprio nei giorni in cui la procura di Roma si sta occupando del processo contro quattro membri dei servizi di sicurezza egiziani accusati dell’omicidio di Regeni.
  • Sabato 1 maggio un’altra imbarcazione si è rovesciata al largo della Libia provocando la morte di 50 persone. Proprio in questi giorni sono stati resi noti dall’UNHCR dati sulla situazione migratoria lungo la rotta Libia-Europa/Italia ed è emerso che il numero dei migranti morti in rapporto alle partenze registrate è più che triplicato rispetto al 2020 (503 contro 149 del 2020)